Presente nell'uscita: N.16/23
Da alcuni anni nella sua rubrica su questa rivista, The Blind Spot, Luca Pani - già direttore generale Aifa e oggi docente di Psichiatria a Miami e di Farmacologia a Modena-Reggio Emilia - ci ha aperto ai nuovi orizzonti dell’universo healthcare, raccontandoci le novità che negli Usa trovano la loro origine e la loro prima sperimentazione (negli Stati Uniti il professor Pani risiede per la maggior parte dell’anno). La salute dei cittadini, anche sotto forma di prevenzione; l’assistenza sanitaria, sempre più digitalizzata; i progressi scientifici negli ambiti cruciali della biomedicina e delle neuroscienze; fino alla rivoluzione che sembra imporsi attraverso la multiforme applicazione dell’intelligenza artificiale. Molti dei suoi ultimi articoli su Punto Effe sono il frutto di una rielaborazione di contenuti “creati” da ChatGpt, il noto software sviluppato da OpenAI che tanto interesse, e polemiche, ha generato a livello globale. Un inedito - questo degli articoli scritti “a metà” con ChatGpt – almeno nel panorama italiano. Panorama, per la verità, da sempre un po’ provinciale. E allora partiamo da quest’ultimo tema.
Intelligenza artificiale, quali sono le applicazioni davvero fondamentali in ambito healthcare?
L’intelligenza artificiale (Ai) è ormai emersa come uno degli strumenti più potenti, io credo nettamente il più dirompente, nel settore sanitario, con applicazioni che vanno dalla diagnostica avanzata alla gestione personalizzata dei pazienti. La capacità di analizzare grandi volumi di dati e riconoscere modelli che sfuggono alla percezione umana rendono l’Ai fondamentale per identificare tendenze, prevedere epidemie e sviluppare nuovi trattamenti. Algoritmi di apprendimento automatico possono, per esempio, migliorare la precisione della diagnosi di imaging, riducendo il tasso di falsi positivi e negativi e permettendo terapie più mirate. In ambito farmaceutico, l’Ai accelera la scoperta di farmaci e la personalizzazione delle terapie. L’Ai assiste anche nella gestione del percorso di cura del paziente, ottimizzando i piani di trattamento e monitorando la compliance terapeutica. Inoltre, chatbot intelligenti possono fornire supporto immediato ai pazienti, migliorando la comunicazione, l’accesso alle informazioni sanitarie e, persino, offrendo una vera e propria terapia.