Un tema di salute pubblica

Intervista a: Emi Bondi

  • Data 01 gennaio 2024
Emi Bondi

Un tema di salute pubblica

 In 150 anni di storia, la Società italiana di psichiatria ha sempre collaborato con le istituzioni per l’attuazione delle politiche sanitarie relative alle malattie mentali. Nel corso degli anni, ha sempre di più concentrato la propria attività sul promuovere la cura delle malattie nervose, alla luce della evidence based medicine, e oggi racchiude al suo interno sezioni speciali dedicate alle varie aree che attengono la salute mentale. A colloquio con la presidente Emi Bondi, direttrice del dipartimento di Salute mentale  dell’Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo.

La Sip negli anni si è trasformata e oggi rappresenta la più autorevole società scientifica che opera nel campo della salute mentale. 
Ma come è cambiata la psichiatria?

Inizialmente psichiatria era sinonimo di malattie gravi, come psicosi e schizofrenia, considerate incurabili, e accompagnata da un retaggio culturale ottocentesco, riguardante la custodia delle persone ritenute pericolose. Una visione superata. Oggi non esiste più l’equivalenza tra psichiatria e patologie psicotiche, che comunque, grazie a terapie farmacologiche e riabilitative sulle quali abbiamo crescenti evidenze scientifiche, siamo in grado di curare, sia con il controllo dei sintomi che con le terapie riabilitative e il reinserimento sociale. Oggi è possibile modificare radicalmente decorsi di malattie che, un tempo, portavano le persone a essere allontanate dalla società.

Sono quindi mutate anche le esigenze di salute mentale?

Si è verificato un grande cambiamento di bisogni e richieste da parte della popolazione, rispetto a cinquant’anni fa. Del resto, è la nostra società a essere cambiata; abbiamo a che fare con disturbi del neuro-sviluppo, come Adhd e autismo, disturbi del comportamento alimentare, dipendenze da sostanze - aumentate in maniera esponenziale - e da internet, solo per citarne alcune. Le patologie considerate più gravi rappresentano solo il 25 per cento dei casi delle persone che presentano un disturbo psichico. Oggi, la maggioranza è costituita dalle cosiddette malattie comuni - nel senso che sono molto frequenti, ma non per questo meno invalidanti - come ansia e depressione. Preciso che la depressione è la principale  causa di disabilità nel mondo, in termini di giornate di lavoro perse e impatto sulla qualità della vita. E inoltre le malattie depressive comportano un decorso peggiore di tutte le altre patologie organiche.

Per quale ragione?

La depressione è una malattia organica che interessa tutto l’organismo e condiziona, quando presente, anche il decorso delle altre malattie organiche presenti. La persona depressa fatica a prendersi cura di sé, e spesso conduce uno stile di vita, a causa della malattia, che certamente non favorisce positivamente l’andamento e la gestione delle comorbidità organiche: alimentazione sregolata, sonno insufficiente,  terapie farmacologiche non assunte correttamente e mancanza di cura per il proprio organismo debilitano ulteriormente, inducono una minor risposta immunitaria.

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