Prevalenza stabile e mortalità in aumento, peggioramento della qualita di vita e rischio di riacutizzazioni. Con Pierachille Santus - docente di Malattie respiratorie presso l’Universita degli studi di Milano e direttore Uoc Pneumologia ospedale Sacco-Polo Universitario Milano - parliamo di Broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco), patologia tabacco-dipendente poco conosciuta e, anche per questo, sottodiagnosticata.
La Bpco è una patologia di cui si parla poco. Di cosa si tratta?
La Bpco e una malattia respiratoria che interessa bronchi e polmoni, cronica, ostruttiva, progressiva e con un andamento caratterizzato da fasi di riacutizzazione. E effettivamente una patologia poco conosciuta; da una indagine demoscopica condotta alcuni anni fa, in collaborazione con la Società italiana di pneumologia, risultava che solo una minima parte della popolazione generale, pari a circa il 10-15 per cento, era in grado di dire di cosa si trattasse. Per questo motivo risulta essere anche sottodiagnosticata.
In che senso?
L’insorgenza della Bpco e strettamente correlata al fumo di sigaretta, a eccezione che per pochi casi (pari all’1,5 per cento circa) legati a un deficit genetico, che dà luogo a manifestazioni in eta giovanilOltre che poco nota alla popolazione, e sottostimata anche da parte dei fumatori; si manifesta infatti con i sintomi classici quali tosse, espettorato, mancanza di respiro. Sintomi che i fumatori cronici ritengono normali e accettabili conseguenze del fumo di sigaretta, ma che, invece, potrebbero essere le prime avvisaglie di un danno infiammatorio a carico dei bronchi. La Bpco, inoltre, e una malattia progressiva.
Che cosa significa?
Spesso i pazienti giungono all’attenzione del medico, o della farmacia, quando compare la dispnea, ossia la mancanza di respiro, con affaticamento nelle attività che
prima svolgevano normalmente. In una quota elevata di pazienti, a quel punto, la funzione respiratoria risulta già ridotta del 50 per cento, e non e piu possibile recuperarla, se non in piccola parte.
Come si fa la diagnosi di Bpco?
Il gold standard per la diagnosi di Bpco, così come per l’asma, e rappresentato dalla spirometria. Piu precisamente, le indicazioni delle attuali linee guida prevedono l’esecuzione di una spirometria, nel paziente fumatore, a partire dai 45 anni.
Nonostante questo, nella maggioranza dei casi la diagnosi avviene tardivamente: l’età media di diagnosi e intorno ai 60-65 anni. Ma dalla letteratura scientifica sappiamo che, nei soggetti con una abitudine tabagica significativa, l’età della possibile insorgenza della Bpco e intorno ai 40-45 anni; ciò significa che si arriva alla diagnosi mediamente con un ritardo di 15-20 anni.